Formazione per le donne warao

Lo Stato di Delta Amacuro

Lo stato di Delta Amacuro è uno degli stati del Venezuela; la sua capitale è Tucupita. È situato nella parte orientale del paese e circa la metà della sua superficie (20.000 km2 su 40.200) è occupata dal vasto delta del fiume Orinoco all’interno del quale si trovano numerosissime isole formate da depositi alluvionali e separate fra di loro da diversi canali navigabili. Regione ricoperta da una fitta coltre di vegetazione, è abitata da alcune migliaia di indios Warao. Le attività economiche principali sono la pesca, l’allevamento e le attività legate alla raffinazione del petrolio.

Gli indigeni warao della zona di Tucupita

I warao sono una popolazione totale di 36.028 abitanti secondo il censimento nazionale della popolazione e delle abitazioni del 2001. Oggi si stima che la popolazione warao si sta avvicinando a 40.000 unità. Numericamente, sono il secondo più grande gruppo indigeno in Venezuela e gli abitanti originari del Delta Amacuro. Tutti i comuni della zona hanno comunità indigene, distribuite come segue: 70% nel comune di Diaz Antonio, 18,1% nel comune di Tucupita, 10,5% a Pedernales e 1,40% a Casacoima. In totale lo Stato del Delta, e la città di Tucupita in particolare, ospitano il 60% di tutta la popolazione Warao del Venezuela.

L’economia tradizionale dei warao si basava sulla pesca, la caccia, la raccolta e l’agricoltura rudimentale. Oggi queste rimangono le principali attività economiche seppure con alcune variazioni rispetto alla tradizione. Negli ultimi anni sono aumentate le risorse finanziarie che il governo alloca al territorio warao, ma la situazione economica non è migliorata poiché questi flussi di denaro non sono utilizzati per generare posti di lavoro o redditi fissi. Per contro, l’arrivo di queste risorse ha portato alcune conseguenze negative, ad esempio un aumento del tasso di alcolismo e l’abbandono delle attività economiche tradizionali, quali il conuco (coltivazione di piccolissimi appezzamenti di terra) e la pesca. Si è assistito, negli ultimi anni, all’emergere di nuove classi di lavoratori dipendenti: infermieri, insegnanti, politici, impiegati di vendita di commercianti. Tuttavia, la maggior parte della popolazione warao continua a vivere in condizioni di indigenza causate da fattori sui quali il popolo warao non ha alcun controllo.

La situazione sociale e culturale del paese warao è cambiata notevolmente negli ultimi anni. Ci sono stati cambiamenti nei costumi e nel modo di pensare a causa dell’influenza dei media e del più frequente contatto con la popolazione creola venezuelana, quasi sempre di discendenza spagnola, che ha caratteristiche molto differenti da quelle warao. La popolazione warao, inoltre, mostra una spiccata tendenza a inurbarsi ed è in continuo movimento verso le città dove spera di trovare in cerca migliori condizioni di vita e infrastrutture e servizi più adeguati di quelli disponibili nelle loro comunità di provenienza. Tuttavia, è ancora forte il ruolo dei valori e delle credenze tradizionali (soprattutto nella popolazione che vive nel territorio di origine e, in misura minore, la popolazione urbana): ad esempio, rimangono molto forti i legami familiari, permane la credenza negli spiriti (jebu) e nella medicina tradizionale per mano del wisidatu (medico religioso – tradizionale). Presenti sono anche le pratiche religiose cattoliche, dato che l’evangelizzazione di queste aree risale a quasi 90 anni fa.

Le comunità warao possono essere suddivise in quattro tipologie. Il primo gruppo è costituito da quelle comunità che hanno avuto più contatti con il mondo creolo. Queste comunità mostrano generalmente un livello economico di un po’ più alto; hanno anche alcuni membri che si sono laureati presso strutture scolastiche esterne e che ora occupano varie posizioni all’interno della comunità. Anche la situazione delle infrastrutture è migliore rispetto a quella degli altri gruppi.. Purtroppo, in queste comunità si parla poco warao e molti elementi culturali caratteristici sono stati abbandonati. Il secondo gruppo è quello delle comunità che hanno pochi contatti con la cultura nativa. In queste comunità le infrastrutture sono scarse. L’esperienza della cultura Warao rimane molto forte, la lingua è parlata di più anche se almeno metà della comunità capisce e parla anche lo spagnolo. Il terzo gruppo riunisce quelle comunità il cui contatto con il mondo creolo è minimo. I costumi e la cultura warao sono più sentiti e praticati e si parla solo warao. Il livello economico è molto basso così come l’alfabetizzazione. Queste comunità vivono dipendono di pesca, artigianato e agricoltura di sussistenza. Infine, del quarto gruppo fanno parte le nuove comunità indigene e gli insediamenti nelle aree urbane. In queste comunità la situazione varia a seconda che si tratti di insediamenti esclusivamente indigeni, dove si conservano ancora alcune delle tradizioni, i costumi e la lingua, o di insediamenti misti dove si trova anche la popolazione “creola”, nel qual caso i warao tendono a perdere più facilmente la loro cultura. Nel complesso vi è una sorta di vergogna etnica, specialmente nelle comunità del primo e del quarto gruppo. Gli indigeni warao soffrono di una forte ghettizzazione culturale, della conseguente esclusione dalle dinamiche politiche del Paese e non hanno accesso ai servizi sociali basilari.

Il progetto

Formazione per le donne warao di Tucupita

La fase di start up del progetto, con l'arrivo delle prime macchine per cucire
La fase di start up del progetto, con l’arrivo delle prime macchine per cucire

Il progetto è svolto nella comunità indigena di Yakariyene, una comunità, o piuttosto una concentrazione/ insediamento ascrivibile al fenomeno precedentemente descritto della migrazione dei popoli warao dalle loro terre ancestrali alle città in cerca di migliori condizioni di vita. Yakariyene è un insediamento relativamente recente (2008) a quattro chilometri dal centro della città, sulla strada principale di Tucupita. In totale ci sono 70 famiglie che vivono a Yakariyene.

Le ragioni di questo nuovo insediamento sono varie:

• le famiglie si spostano verso la città per permettere ai figli di studiare nelle strutture scolastiche cittadine, poiché non ve ne sono in area indigena;

• alcuni warao già lavorano in città ma non hanno un alloggio;

• molti indigeni si sono spostati in questo insediamento alla ricerca di un lavoro o per fruire dei servizi sanitari inaccessibili in zona indigena.

Il progetto si concentra sulla formazione di 50 donne all’anno nel confezionamento di abiti principalmente per uso scolastico e domestico. Queste donne acquisiscono le conoscenze necessarie per realizzare manufatti sartoriali da mettere a disposizione delle proprie famiglie e, in secondo luogo, da commercializzare per generare reddito.

Le attività svolte sono state l’organizzazione di due corsi annuali di taglio, cucito e sartoria e il sostegno alle donne nelle loro iniziative di avvio di attività generatrici di reddito. Dopo una prima fase di avvio e una successiva di potenziamento, le attività di formazione potranno svolgersi in modo autonomo da finanziamenti esterni.

Guarda il video (in spagnolo) dei risultati del progetto:

Finanziatori

Caritas Microprogetti (start up)

Suore di San Piero Claver (potenziamento)

PROGETTO CONCLUSO