Costa d’Avorio, a scuola di pace

Si è concluso il progetto A scuola di pace all’apatam, un’iniziativa dei missionari della Consolata in Costa d’Avorio per l’alfabetizzazione e la formazione della popolazione di Marandallah, nella regione di Worodougou (parte centro-settentrionale del paese).

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L’apatam è una sorta di paillote, o grande capanna; in Africa occidentale è una delle più diffuse strutture per l’aggregazione e, nelle sue varianti più grandi, è in grado di
ospitare fino a quattrocento persone.
Il progetto, realizzato grazie ai finanziamenti dell’OPAM (Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo), ha permesso di costruirne sei. In ciascuno di questi, oltre ai corsi di alfabetizzazione, possono ora svolgersi anche altri corsi di educazione igienico – sanitaria, storia e diritto oltre che di formazione su attività generatrici di reddito. Gli insegnanti sono membri della comunità locale adeguatamente formati che seguono regolari corsi di aggiornamento.
L’iniziativa era nata dall’esigenza, riscontrata dai missionari, di mettere la comunità locale in condizioni di comprendere ciò che avviene nel paese e di partecipare attivamente alla costruzione di una società civile che contribuisca a dare allo Stato ivoriano un futuro di convivenza pacifica, allontanando così il rischio di nuovi conflitti. A questo scopo, l’alfabetizzazione e la formazione sono strumenti fondamentali, specialmente in un’area dove l’analfabetismo è una condizione così frequente: mentre a livello nazionale è analfabeta il 45% della popolazione, per questa regione si stima un tasso più elevato di almeno 10 punti percentuali. La zona, abitata da una popolazione fortemente multietnica e spesso proveniente da paesi confinanti, ha uno dei tassi di scolarizzazione più bassi del Paese, pari a circa il 35% (dati Istituto nazionale di statistica della Costa d’Avorio), mentre il tasso nazionale è pari a circa il 57%. A questa condizione si associa poi una scarsa conoscenza da parte della popolazione delle più elementari nozioni legate a diritti umani, igiene e sanità.
“Per quanto riguarda i benefici ottenuti attraverso il nostro progetto”, scrive p. João, il missionario responsabile, “sei nuove comunità possono ogni sera ritrovarsi per i corsi dell’alfabetizzazione senza più dover ricorrere a sistemazioni provvisorie e scomode; inoltre, un maggior numero di persone si trova ora coinvolto nei corsi serali in quanto attirato dalla nuova costruzione, forse la più bella del villaggio. Essendo la comunità cristiana la promotrice del progetto, i sei apatam sono in realtà vere e proprie sale polivalenti per i vari bisogni e appuntamenti della comunità stessa. Altre comunità circostanti ci hanno già contattato manifestando il desiderio di poter anch’esse avere la stessa opportunità per il loro villaggio. Le comunità in cui sono stati realizzate le strutture ha partecipato in maniera attiva alla realizzazione del progetto contribuendo con manodopera, trasporto di ghiaia e sabbia, vitto e alloggio per il falegname e il muratore e decorazione finale degli apatam.

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