Diritti dei popoli indigeni

Una maloca dall’alto

Da oltre cinquant’anni a Catrimani e Raposa Serra do Sol (Amazzonia brasiliana), da poco meno nel Cauca (Colombia), nel Chaco e a Oran (Argentina) e a Tucupita (Venezuela): la storia del lavoro dei missionari della Consolata con i popoli indigeni è cominciata negli anni Sessanta e ancora oggi è una storia di scoperta, condivisione, lotta per i diritti.

Dalla campagna Uma vaca para o Indio a Raposa al Progetto Nasa a Toribio alla promozione dei diritti dei Tupì Guaranì nel Chaco, l’impegno dei missionari è stato quello di accompagnare le comunità nelle loro iniziative per denunciare gli abusi, far valere il proprio diritto alla sanità, all’istruzione, alla preservazione della lingua e della cultura indigena e amplificare la loro voce che chiede terra e dignità.

Molte delle attività con i popoli indigeni, oltre che nella formazione professionale o nel sostegno all’avvio di attività generatrici di reddito quando richiesti dalle comunità, consistono nella sensibilizzazione in loco, nella copertura dei costi per consulenza legale da parte di esperti nel caso di violazione dei diritti degli indigeni, nel supporto all’organizzazione delle campagne o delle riunioni di coordinamento, nella valorizzazione della cultura indigena attraverso ricerche sulla cosmogonia, sulle tradizioni, sul rapporto con la natura.

Vuoi aiutarci?

Con 10 euro puoi regalare penne e blocchi note per gli incontri comunitari
Con 30 euro puoi permetterci di acquistare l’olio per il motore delle barche
Con 50 euro puoi aiutarci a comprare un registratore per raccogliere le testimonianze degli indios sulla loro cultura
Con 60 euro puoi coprire i costi di piccole pubblicazioni informative
Con 100 euro puoi contribuire al salario di un consulente o di un esperto
Con 500 euro puoi offrirci un volo in taxi aereo, unico mezzo disponibile per raggiungere le terre indigene più isolate.