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Editoriali


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Secondo la piattaforma R4V, cogestita da Unhcr e Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom), i rifugiati e migranti venezuelani nel mondo sono poco meno di 7,9 milioni, di cui 6,7 distribuiti in 17 Paesi dell’America Latina. I primi tre Paesi ospitanti sono Colombia, che ha 2,8 milioni di venezuelani sul proprio territorio, Perù (1,7 milioni) e Brasile (627mila). La situazione di mancanza di servizi di base, violenza, criminalità e violazioni dei diritti umani è tale che quasi un venezuelano su quattro ha lasciato il Paese.
A Boa Vista, nello stato brasiliano di Roraima, un’équipe dei missionari della Consolata assiste i migranti e rifugiati venezuelani che vivono negli insediamenti informali, cioè fuori dai centri governativi, peraltro ridotti in numero nel 2022/2023. Secondo l’analisi dei bisogni di rifugiati e migranti fatta dalla piattaforma R4V nel 2024, i minori immigrati che non erano iscritti al sistema scolastico formale erano circa il 17% nel Paese, ma un’ulteriore verifica condotta nello stato di Roraima, principale punto di ingresso dei migranti dal Venezuela in Brasile, alzava il dato al 54%.
Quanto alla nutrizione, se a livello nazionale era il 22% delle famiglie immigrate intervistate a segnalare insicurezza alimentare moderata o grave, in Roraima la percentuale era di cinque punti più alta. La popolazione indigena – Warao, Pemon, Taurepang, E’ñepa, Kariña e Wayuu – ha difficoltà ancora maggiori: l’analisi cita il caso di un rifugio della Operação acolhida dove i bambini che non frequentavano la scuola erano 86 su cento.
Il sostegno fornito dall’equipe riguarda principalmente il cibo e la copertura delle spese per l’assistenza sanitaria di base alle persone in particolare difficoltà.